Comune di Baselga di Vezzano (1947 - 1968)

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Stato

Condizione: pubblico

Sede: Baselga

Il referendum del 2 giugno 1946 sancì una nuova forma istituzionale per lo Stato. Dal primo gennaio 1948 entrò in vigore la Costituzione della Repubblica, con la quale si fondò la Regione, ente territoriale con potere legislativo ed esecutivo. Con la legge costituzionale del 26 febbraio 1948 n. 5, il Trentino Alto Adige otteneva uno statuto di autonomia speciale.
Al concludersi della Guerra vennero emanate disposizioni provvisorie per ripristinare gli organismi deliberativi e del Sindaco. Dal 7 giugno 1945, nella Provincia di Trento fu introdotto il R. D. L. 4 aprile 1944 n. 111 “Norme transitorie per l’amministrazione dei Comuni e delle Provincie”. Esso prevedeva la nomina delle Giunte entro il 7 agosto 1945. Consiglio, Giunta e gli altri organi elettivi vennero ripristinati con il decreto del 7 gennaio 1946, n. 1. Le loro attribuzioni continuarono ad applicare quanto disposto dal regolamento di esecuzione del 1911, e dal T.U. del 1915. Il Consiglio era composto da un numero variabile di membri a seconda dell’importanza demografica del Comune; la Giunta comunale veniva eletta in seno al Consiglio, e presieduta dal Sindaco. Al Sindaco era affidato il potere esecutivo; di fronte a terzi riassumeva la funzione di rappresentanza. Il Segretario quale supervisore degli uffici e dei servizi da essi erogati, e l’Ufficio comunale costituivano gli organi burocratici del Comune.
L’iniziativa deliberativa spettava sia ai consiglieri e ai presidenti, che all’autorità governativa (le cui proposte erano discusse per prime).
Il Consiglio doveva riunirsi in sessione ordinaria due volte l’anno. Si potevano convocare riunioni straordinarie per domanda di un terzo dei consiglieri, per deliberazione della Giunta municipale, o per determinazione del Sindaco. Per determinati oggetti anche il Prefetto aveva la facoltà di ordinare adunanze dei Consigli comunali (artt. 124-125, T.U. 1915). Salvo casi di urgenza, la convocazione del Consiglio doveva aver luogo entro dieci giorni dalla presentazione della domanda o dalla deliberazione. Le sedute del Consiglio erano pubbliche, venivano presiedute dal Sindaco o in sua assenza dall’assessore anziano (artt. 157, 282 del T.U. 1915). Le deliberazioni potevano avvenire solo se vi era l’intervento di almeno la metà dei consiglieri, nel caso questa mancasse, si passava ad una seconda convocazione, la cui legittimità dipendeva dalla presenza di almeno quattro membri. (art. 127, T.U. 1925). Secondo quanto stabilito nell’art. 139 del T.U. 1915, alla Giunta spettava il compito di fissare il giorno per l'apertura delle convocazioni straordinarie e per le sessioni ordinarie del Consiglio. Tra le altre mansioni, ad essa apparteneva anche la progettazione del bilancio e la proposta dei regolamenti da sottoporre al Consiglio.
Le competenze di Consiglio e Giunta emergono sia dalla normativa che dall’oggetto delle deliberazioni. Il Comune di occupò dell’approvazione dei bilanci preventivi e consuntivi; della gestione e del controllo di enti ad esso collegati; dei regolamenti per le tasse comunali; della manutenzione stradale, di fontane e locali scolastici; del regolamento per la riscossione del dazio di consumo; dell’applicazione della tariffa del dazio di consumo; della vendita dei legnami. Per alcuni servizi poteva riunirsi in consorzio con altri Comuni, come accadde per il medico condotto e il segretariato consorziale. Caduto il regime, vennero avanzate molte domande di separazione da parte delle frazioni costituitesi durante il Ventennio. Baselga tornò un’amministrazione autonoma con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato del 11 novembre 1946 n. 536. Successivamente cambiò denominazione in “Baselga di Vezzano” con L.R. 14 febbraio 1955 n. 11. Il 18 aprile 1947 il Consiglio comunale di Baselga elesse il Sindaco e la Giunta municipale.
Alla fine del 1963, Baselga di Vezzano (così come Vigolo Baselga) iniziò le trattative per unirsi al Comune di Trento. La proposta partiva da un’esigenza di ordine economico, dal calo demografico del paese e dall’incapacità di raggiungere un adeguato numero di elettori, dalla vicinanza al centro cittadino (l’80-90% degli abitanti si recavano nel capoluogo per lavoro), e dalla convergenza di interessi per lo sviluppo turistico del versante ovest del monte Bondone. In seno ai Consigli comunali di Baselga e Vigolo Baselga era stato formato un Comitato promotore (uno per ciascun paese) con il compito di prendere contatti con Trento. La richiesta di Baselga venne presa in esame dalla Giunta comunale di Trento il 24 febbraio 1964. Il Comitato di Baselga venne convocato dalla Giunta il 22 aprile, una volta completati i lavori relativi all’esercizio finanziario per il 1964. In tale occasione (così come fece Vigolo Baselga) presentò la domanda per l’aggregazione al Comune di Trento e vennero presi in esame i risvolti economici dell’operazione. Tuttavia, questa riunione ebbe carattere provvisorio: l’amministrazione del capoluogo avrebbe presto concluso il suo mandato, e tutto avrebbe dovuto essere ridiscusso dalla nuova amministrazione comunale.
L’atteggiamento del Comune di Trento di fronte alle richieste rimase positivo, in quanto non ci sarebbero stati troppi problemi e oneri finanziari. L’aggregazione era utile alla valorizzazione del Monte Bondone, del cui comprensorio i due Comuni erano uno spontaneo completamento. Durante le trattative venne stipulata una convenzione tra i Sindaci; essa prevedeva: che il territorio dei due Comuni avrebbe costituito frazione del Comune di Trento; l’unione con il sobborgo di Sopramonte per l’espletamento dei servizi amministrativi; che all’azienda forestale e consorziale di Trento e Sopramonte sarebbe passata la competenza dell’amministrazione del patrimonio forestale dei due Comuni cessanti. Su richiesta del Comune di Trento, i due Comuni aggregati non avrebbero preteso l’istituzione di consulte frazionali, o la nomina di un delegato del sindaco.
Il 30 maggio 1965 il Consiglio comunale di Baselga deliberò la richiesta di aggregazione al Comune di Trento, e l’approvazione della convenzione stipulata tra i tre sindaci. Con deliberazione n. 27 del 17 ottobre 1965 del Consiglio comunale di Trento convalidava le richieste dei due comuni. In seduta 29 ottobre 1965 anche la Giunta provinciale si espresse in modo favorevole. Il referendum si svolse il 13 novembre, con il 91% dei votanti di Baselga favorevoli. L’aggregazione venne sancita con la legge 15 giugno 1968 n. 13. Quella di Baselga e Vigolo Baselga era la prima aggregazione nella provincia autonoma di Trento.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Cristina Paternoster