Patronato scolastico di Baselga di Vezzano (1949 - 1969)

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Stato

Sede: Baselga

In ambito italiano, i patronati scolastici nacquero su iniziativa privata per incentivare la scolarizzazione. Formalmente vennero istituiti con la legge 4 giugno 1911, n. 487. In ogni Comune furono istituiti i patronati per fornire aiuti economici agli alunni delle scuole elementari, attraverso la distribuzione a titolo gratuito di indumenti, calzature e materiale didattico. Essi erano enti con personalità giuridica di diritto pubblico.
Con R.D. n. 432 del 22 gennaio 1925 venne emanato il testo unico per l’istruzione elementare e post-elementare. Successivamente, i patronati scolastici vennero riorganizzati con il R. D. 5 febbraio 1928, n. 577, che approvava il testo unico per l’ordinamento dell’amministrazione locale per l’istruzione elementare. In ogni Provveditorato agli studi era previsto un Consiglio scolastico e un Consiglio di disciplina (presieduti entrambi dal regio provveditore). Il Consiglio scolastico era composto da sei membri che duravano in carica un biennio. Amministrava le rendite e i fondi destinati all’istruzione elementare. Inoltre, riunitosi due volte al mese deliberava su diverse materie, tra le quali il conto di previsione e consuntivo dei patronati scolastici. Secondo quanto previsto dal testo unico del 1925, in ogni comune, la direzione delle scuole era affidata ad un direttore didattico comunale (art. 20). Il regolamento scolastico comunale regolava il funzionamento della direzione didattica (art. 23).
Un nuovo regolamento per i servizi dell’istruzione elementare venne emanato dopo la costituzione della repubblica. Il D.L. 24 gennaio 1947, n. 457 si occupava del riordino dei Patronati scolastici. Seguì la legge 4 marzo 1958, n. 261 (il cui regolamento di esecuzione venne approvato con D.P.R. 16 maggio 1961, n. 636). L’articolo 2 della legge 261/1958 stabiliva che il Patronato scolastico fosse dotato di personalità giuridica di diritto pubblico. Era istituito in ogni Comune per fornire libri gratuiti, oggetti di cancelleria, indumenti e calzature agli alunni di condizione disagiata, ed eventualmente favorire a livello scolastico assistenza igienico-sanitaria (e se necessario occuparsi della refezione scolastica e della gestione del doposcuola) (art. 1).
In base alla legge 457/1947 il Provveditore agli studi vigilava sul Patronato, mentre la tutela spettava al Consiglio scolastico provinciale.
L’attività del Patronato era normata da uno statuto deliberato dal Consiglio di amministrazione. Quest’ultimo (art. 5, legge n. 457/1947) aveva durata triennale, ed era composto da un ispettore scolastico locale (o un direttore didattico), un rappresentante del comune, un o più rappresentanti degli insegnanti, un medico, rappresentanti dei genitori, uno o più rappresentanti dei soci, un rappresentante per ogni ente o istituzione che contribuiva con propri contributi per un importo non inferiore a 5000L., un rappresentante dell’ordinario diocesano (art.7 legge n. 457/1947). In seno al Consiglio di amministrazione veniva eletto il presidente, la giunta esecutiva (composta da 3 a 5 membri) ed il segretario-direttore.
Il presidente aveva molteplici compiti: convocava il consiglio e la giunta e rappresentava legalmente il patronato, vegliava sulla tenuta delle scritture contabili e dei registri. Il consiglio di amministrazione si riuniva in assemblea ordinaria ogni due mesi, e deliberava sulla situazione patrimoniale dell’ente e sul suo statuto. Il consiglio doveva deliberare sulle graduatorie degli alunni assistiti e l’attività da svolgere. La giunta esecutiva era composta da tre membri; sovraintendeva alle attività del patronato, alla gestione della cassa e più in generale all’amministrazione del patrimonio. Alla giunta spettava anche la preparazione del bilancio preventivo e consuntivo. Su proposta del Consiglio di amministrazione, il Provveditore agli studi nominava il segretario-direttore. Quest’ultimo era sottoposto alla vigilanza del presidente del patronato. Il segretario conservava gli atti contabili, e si occupava della tenuta dell’archivio e dei registri di deliberazione.
I soci del patronato si riunivano due volte all’anno per deliberare sul bilancio di previsione e il conto consuntivo presentato dal consiglio di amministrazione, per sottoporlo al Consiglio scolastico provinciale.
Con delibera n. 6 del 30 maggio 1965 il consiglio designa i rappresentanti del comune e dell’autorità sanitaria per la costituzione del consiglio d’ammissione del patronato scolastico.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Cristina Paternoster