Corpo volontario vigili del fuoco, Villazzano, 1883 - 1926 (1883 - 1926)

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Stato

Sede: Villazzano

La difesa degli abitati e del territorio era un problema che nel corso dell'Ottocento fu più volte sentito dal governo austriaco, visti i numerosi casi d'incendio sia di abitazioni che di boschi.
Le circolari e la normativa, promulgata nel corso del secolo, cercavano di limitare ed eliminare le cause d'incendio. Già nel 1817, le autorità centrali e periferiche emanarono una serie di disposizioni per far rispettare le norme di sicurezza contro gli incendi, che riguardavano in particolare le prescrizioni relative agli attrezzi per l'estinzione degli incendi, il controllo periodico delle fontane, delle rogge, dei condotti d'acqua. Le amministrazioni comunali dovevano presentare una lista di persone che avrebbero dovuto prestare soccorso in caso d'incendio, creando un'organizzazione interna agli abitati e coordinata dal comune. La situazione nel distretto di Trento non si presentava tra le più semplici, spesso perché non esistevano attrezzature pubbliche per lo spegnimento degli incendi, che era demandato quindi ai soli mezzi a disposizione dei privati. Sembra che i sobborghi del distretto di Trento, nonostante le diverse intimazioni, si fossero attivati lentamente al rispetto delle norme antincendio. Il regolamento per la prevenzione degli incendi dei comuni rurali forniva la possibilità di organizzare un corpo attrezzato e venivano indicate le regole fondamentali per la prevenzione degli incendi, i corretti modi di costruire camini, le norme per la loro manutenzione e pulizia da parte degli spazzacamini; si definiva inoltre le prassi migliore per avvertire la comunità in caso d'incendio e per regolare i rapporti di reciproca collaborazione fra i comuni. Molto sentita dalla normativa era la necessità di una buona costruzione e manutenzione delle canne fumarie e per questo si puntò insistentemente sulla periodica pulizia dei camini, tanto che nel 1907 il servizio spazzacamini venne regolato dalla normative sulle industrie e l'esercizio doveva svolgersi entro precisi distretti politici.
L'istituzione di un Corpo pompieri nei comuni del distretto di Trento avvenne verso la fine dell'Ottocento.
Il 16 agosto 1882 la Rappresentanza comunale di Villazzano deliberò l'intenzione di costituire un corpo di pompieri, recependo così la legge provinciale del 28 novembre 1881, B.l.pr. n.36 con la quale venne emanato il Regolamento di polizia sugli incendi e dei pompieri per la contea del Tirolo. La normativa prevedeva che la "polizia sugli incendi" fosse di competenza comunale e che ogni abitante o forestiero fosse obbligato a prestare gratuitamente la propria opera in caso d'incendio; le case più grandi dovevano essere fornite di almeno tre secchi, di uno strumento per spegnere i carboni ardenti e di una lanterna rivestita di una trama di ferro; inoltre in ogni comune la rappresentanza comunale doveva redigere un apposito regolamento sugli incendi. I pompieri comunali rientravano tra quelli che la legge definiva 'pubblici' (in contrapposizione a quelli privati, che operavano nelle fabbriche e nelle aziende) e potevano essere volontari o assoldati; nei comuni dove, alla data della promulgazione della legge non esisteva già un corpo di pompieri volontari, il capocomune era tenuto a provvedere alla formazione di tale corpo attraverso la pubblicazione di un "invito", da rinnovarsi annualmente.
Ciascun corpo doveva dotarsi di uno statuto che veniva sottoposto all'approvazione della rappresentanza comunale, la quale esercitava il diritto di vigilanza.
Il 1° ottobre 1882 vennero convocati gli abitanti di Villazzano disposti ad assumersi l'incarico di pompiere provvisorio volontario, impegnandosi, dopo un periodo di prova, a proseguire l'incarico per tre anni.
La nomina ufficiale dei primi membri del "Corpo dei Pompieri Zappatori"da parte della Rappresentanza comunale, avvenne il 24 maggio 1883.
Il Corpo dei Pompieri di Villazzano venne istituito con lo scopo di prevenire ed estinguere gli incendi ed intervenire in caso di altre necessità; la loro presenza era inoltre richiesta in caso di epidemia, infortuni, inondazioni, come guardie d'incendio nei teatri e luoghi di pubblico intrattenimento o come scorta d'onore e festività, alle quali interveniva il Municipio, ordinandone la presenza.
Il Comune si impegnava a fornire ai pompieri tutti gli attrezzi necessari, a ricompensare le loro prestazioni e ad informarli sulle loro mansioni e doveri in base ad un apposito regolamento, che venne approvato il 15 novembre 1884.
Nel regolamento era prevista l'istituzione di un Fondo Pompieri, con lo scopo di provvedere alle spese per la rimunerazione, l'acquisto degli attrezzi, delle uniformi e di quello che poteva occorrere al Corpo. Alla formazione del fondo concorrevano sia il Comune, con la somma preventivata dalla Rappresentanza al titolo "Pompieri", sia gli importi ricavati dalle multe alle quali erano condannati i pompieri.
La legge provinciale 28 marzo 1886, B.l.pr. n. 18 modificava alcune disposizioni della precedente legge e prescriveva che gli statuti venissero rivisti in base alle nuove modifiche. Anche la successiva legge del 1893 (29 luglio, B.l.pr. n. 21) modificava alcune disposizioni precedenti del regolamento di polizia sugli incendi e dei pompieri, distinguendo i pompieri comunali, in pompieri volontari e pompieri assoldati. I primi si formavano mediante libera partecipazione in base agli statuti della rappresentanza comunale; i secondi appartengono al personale di servizio del comune ed erano retti ed organizzati secondo le disposizioni del regolamento comunale ed i conchiusi della rappresentanza. Il regolamento dei pompieri di Villazzano venne così modificato il 21 maggio 1889 ed approvato dal Consiglio comunale solo nella seduta del 31 maggio 1901.
Nell'agosto del 1899 la Giunta Provinciale del Tirolo intimava al Comune di Villazzano di rispettare le direttive della legge del 1893 che prescriveva tra l'altro la presenza di una guardia notturna; solo nel maggio del 1900 il capocomune rispondeva alla Giunta Provinciale negando la possibilità di istituire una guardia notturna per mancanza di fondi. Le difficili condizioni finanziarie portarono alla richiesta da parte del comune di una colletta tra gli abitanti per poter sopperire alle spese per la ricostituzione del Corpo dei Pompieri locale (1902). Tra il 1903 ed il 1904 si provvide quindi alla riorganizzazione del Corpo pompieri e alla stesura di un nuovo regolamento (che non è stato rinvenuto).
La normativa emanata nel 1914 impose al capocomune di costituire una commissione del fuoco, costituita da un delegato del comune, dallo spazzacamino, da un delegato del corpo pompieri e da due periti, con lo scopo di esaminare scrupolosamente in ogni casa i camini, i depositi di fieno, paglia e legna, le stufe ed i depositi di cenere per prevenire le possibilità di incendio.
Il 29 giugno 1922 il Consiglio comunale di Villazzano approvò un nuovo regolamento per il corpo dei pompieri di Villazzano.
Dopo l'annessione del Trentino all'Italia venne emanato un nuovo ordinamento del servizio di polizia ed incendi ed il decreto del 9 giugno 1925, n. 28329 div. II impose ai territori annessi al Regno, lo scioglimento di tutti i Corpi Pompieri e la loro ricostituzione secondo la normativa italiana entro il 30 settembre (poi prorogato al 15 novembre).
Solo il 2 febbraio 1926 venne approvato dalla giunta Provinciale Amministrativa il regolamento organico Corpo Pompieri.
Nel 1927, avvenuta l'aggregazione di Villazzano al comune di Trento, si ritenne necessario riorganizzare i corpi dei Vigili del Fuoco nelle frazioni aggregate a Trento. Con determinazione podestarile del 15 gennaio 1927 si stabilì che i corpi dei pompieri dei comuni aggregati a Trento formassero distaccamenti del Corpo dei Vigili del Fuoco della città di Trento. Questi distaccamenti erano alle dirette dipendenze del Comando del Corpo principale di Trento.

Il Corpo degli Zappatori - Pompieri del Comune di Villazzano, in base al primo regolamento del 15 novembre 1884, era composto di dodici uomini, fra i quali un sergente, due caporali e due capisquadra. La nomina dei pompieri e delle cariche era fatta dalla Rappresentanza comunale e per farvi parte bisognava dimostrare una condotta politica e morale incensurabile, stabile dimora nel comune di Villazzano, capacità di leggere e scrivere e forza fisica adatta all'incarico di pompiere.
Il Corpo degli Zappatori - Pompieri era subordinato al comando di un Ispettore, nominato dalla rappresentanza comunale, che designava un proprio membro con l'obbligo di sorvegliare su tutto il corpo. L'Ispettore doveva controllare che fosse mantenuta una rigorosa disciplina nel corpo, che fossero conservati in buono stato sia gli attrezzi che le divise di ogni singolo pompiere, che il magazzino fosse mantenuto sempre in perfetto ordine e fornito degli oggetti necessari, che venivano annotati nel relativo inventario.
L'Ispettore doveva inoltre essere presente alle manovre, dirigere il corpo durante le operazioni ed aveva il compito di redigere, in caso di intervento, un processo verbale, da consegnare alla Rappresentanza comunale, con la descrizione della situazione e delle operazioni attuate.
Il Sergente aveva il compito di occuparsi dell'istruzione ed addestramento dei pompieri per far conoscere le parti che componevano le macchine idrauliche, il loro uso, gli attrezzi necessari per spegnere gli incendi e come maneggiarli.
Ogni pompiere, dopo la nomina, doveva prestare giuramento, con "il tocco della mano", davanti al Capo comune ed alla presenza dell'Ispettore e del corpo pompieri, impegnandosi a far parte del corpo per un'intera capitolazione, cioè per tre anni.
Il Regolamento del 21 maggio 1889 modificava leggermente la composizione del Corpo, che era costituito da un Ispettore, un Sergente, due Caporali e nove pompieri. L'Ispettore veniva eletto dalla Rappresentanza comunale, mentre i pompieri venivano eletti dalla Deputazione e da un membro, scelto dalla Rappresentanza, che aveva l'obbligo di controllo sul Corpo. Nel Regolamento vengono fissate le retribuzioni in caso di intervento.
Il successivo Regolamento per il Corpo dei Pompieri di Villazzano, approvato nel 1922, prevedeva che esso fosse composto da un Comandante, un Vicecomandante, un Sergente, due Caporali, un macchinista e otto pompieri, divisi in due squadre di quattro uomini l'una.
Il Corpo dipendeva direttamente dalla Giunta municipale, ma la nomina ed il licenziamento del Comandante e del Vicecomandante erano di competenza del Consiglio comunale. Anche l'ammissione, il licenziamento e la promozione dei pompieri e del Sergente erano compito del Consiglio, previo parere del Comando. La ferma era obbligatoriamente di cinque anni; ogni pompiere doveva seguire la disciplina imposta e prestare giuramento con una stretta di mano al sindaco in presenza del Consiglio comunale e del Comando del Corpo.
Il Comandante doveva sorvegliare l'andamento del Corpo, dirigeva le manovre durante le operazioni, curava la sorveglianza dei magazzini e depositi delle pompe ed attrezzi.
Il Vicecomandante aiutava il Comandante e ne assumeva le mansioni in caso di assenza, controllava che venissero compiuti gli ordini impartiti. In particolare sorvegliava sulla disciplina, istruzione, servizi del Corpo e controllava l'inventario, la contabilità e la tenuta del materiale e delle registrazioni.
Il Sergente aveva come compiti quello di vigilare sull'ordine nel Corpo dei Pompieri, sorvegliare tutti i servizi prestati dai pompieri, coadiuvare l'istruzione di pompieri ed alunni, sorvegliare gli spegnimenti degli incendi e occuparsi della riparazione di pompe ed attrezzi; in paese doveva controllare il buon funzionamento degli idranti. Era tenuto anche a curare l'ordine e la pulizia del vestiario e dei locali utilizzati dal Corpo.
I Caporali sostituivano il Sergente in caso d'assenza ed erano responsabili di fronte al Sergente ed al Comando per quanto riguarda l'ordine, la disciplina ed il servizio del reparto loro assegnato. In ogni reparto vi era un macchinista, perfettamente capace di guidare e manovrare le autopompe.
Gli appuntati erano responsabili per l'ordine delle loro squadre.
Dopo la riorganizzazione in base alla normativa del Regno d'Italia (decreto 28329 div. II del 9 giugno 1925), il corpo dei pompieri risultava composto da un comandante, un vicecomandante, graduati inferiori e pompieri semplici ed era alle dirette dipendenze del sindaco o dell'assessore delegato. Le nomine di tutti i componenti spettavano alla Giunta Comunale, tramite concorso pubblico; per i posti di comandante, vicecomandante e graduato inferiore si sceglieva fra coloro che già avevano prestato servizio come ufficiali o sottoufficiali dell'esercito o altri corpi militari.
Il Comandante aveva la direzione tecnica e disciplinare del Corpo ed era responsabile del servizio e della sorveglianza del locale adibito a deposito di materiale, promuoveva i procedimenti disciplinari e curava l'esatta osservanza degli ordini ricevuti dal Sindaco.
Il Vicecomandante aveva il compito di coadiuvare il comandante nel disbrigo delle sue mansioni; gli altri graduati di seguito collaborano e assistono i superiori nell'espletamento delle loro funzioni.
Nel 1927, in seguito all'aggregazione di Villazzano e di altri comuni a Trento, vi fu la necessità di riorganizzare i corpi dei Vigili del Fuoco delle frazioni aggregate al Comune di Trento. La determinazione podestarile stabilì che i corpi dei pompieri dei comuni aggregati a Trento formassero distaccamenti del Corpo dei Vigili del Fuoco della città di Trento e fossero alle dirette dipendenze del Comando del Corpo principale di Trento. Il distaccamento di Villazzano prevedeva la presenza di un comandante, un vicecomandante, due graduati e dieci pompieri. Le loro nomine dovevano essere fatte dal podestà su proposta del Comando del Corpo ed avvenivano per concorso pubblico.
Il corpo pompieri dipese dal comune di Villazzano dal 1883, momento della sua costituzione, al 1926, anno in cui il comune di Villazzano venne aggregato a quello di Trento e ne divenne delegazione. Dal 1927 il corpo pompieri di Villazzano fu subordinato al Comando dei Vigili del Fuoco di Trento e ne divenne un distaccamento.

Complessi archivistici