Catasti e Estratti tabellari (1780 - 1814)
Serie
19 unità archivistiche collegateConsistenza: regg. 19
La serie comprende 19 registri, di cui 12 relativi ai catasti e 7 agli estratti tabellari. I registri catastali sono copie eseguite nel 1807 consegnate da un legato provinciale al padre di Gasparo Crivelli, allora conservatore degli estimi pubblici facente funzione di Cancelliere del Censo della città di Trento, mentre gli estratti tabellari sono gli originali. Per quanto riguarda i catasti, 6 di essi sono relativi ai quartieri della città di Trento (Duomo e S. Maria Maddalena, S. Maria Maggiore, S. Pietro, S. Benedetto, porte di S. Croce e dell’Aquila, porte di S. Martino e di S. Lorenzo); 6 invece alle comunità della pretura interna (Cognola, Mattarello e Valsorda, Ravina, Romagnano, Sardagna, Villamontagna). Mancano quelli di Gardolo e Montevaccino, perché comuni aggregati a Meano e quindi non fatti copiare dal Crivelli. Quello di Romagnano, invece, fu fatto copiare, nonostante il comune fosse stato assegnato ad Aldeno e quindi al Cantone di Rovereto.
Ogni catasto ha un indice e presenta la seguente struttura:
sulla pagina a sinistra, intitolata “Catasto de’beni della giurisdizione della città e pretura interna di Trento” vi è una tabella con le seguenti finche: numero catastale, nome del possessore e descrizione del fondo/edificio, valore del fondo/edificio (in fiorini e carantani)
sulla pagina a destra, intitolata “Parte vacua del catastro comunale per la successiva ripartizione della nuova steura”, una tabella con le seguenti finche: numero catastale; “somma finale cavata dal riscontrato calcolo catastrale e ridotta liquida per il fondo steurale”; “importo capitale da diffalcarsi per gli aggravi reali secondo le fassioni di essi” (decima, livello); “somma depurata reale che deve pagar steura, oltre al diffalcato capitale tributario de’ proventi nobili”; “annua steura della somma reale depurata per tre termini”; numero di trasporto. Le colonne “somma depurata reale” e “annua steura” non sono mai compilate.
Gli estratti tabellari qui conservati furono preparati durante il periodo di attività della Cancelleria del Censo attiva nella fase italica e contengono i riassunti esatti della partite presenti nei catasti. Mancano quelli della città.
I registri presentano le seguenti finche: nome e cognome del possessore, numero catastale, case (in città e borghi, rurali secondo l’area; si indica il numero degli oggetti e il valore in fiorini), orti (pertiche, fiorini), vignati (arativi, zappativi; si indicano pertiche e fiorini), scoperti (arativi, zappativi; si indicano pertiche e fiorini), prativi (di doppia segaggione, di montagna a Piovo di pertiche 720; si indicano piovi, pertiche, fiorini), “boschi, grezzi, ghiare, ischie, pascoli, e paludi a Piovo di pertiche 720” (piovi, pertiche, fiorini), edifici da specificarsi (nome dell’edificio, fiorini), somma totale del numero catastale tassato (fiorini).
Storia archivistica:
I catasti originali, custoditi dal conservatore degli estimi pubblici, nel dicembre del 1789 furono riconsegnati al Comune di Trento che li collocò nel proprio archivio assieme a tutti i registri d'estimo e alla restante documentazione. Gaspare Crivelli, nominato aggiunto conservatore nel 1800, li conservò in questa sede fino al 13 novembre 1807, quando li passò all'amministratore camerale bavarese, il barone Ceschi. Nell'occasione Gasparo Crivelli fece fare copia dei registri consegnati, quelli qui conservati, che mantenne presso di sé fino alla sua morte. I registri originali furono invece recuperati da Gasparo Crivelli il novembre del 1811 e quindi consegnati al podestà del Comune di Trento, ad eccezione di quello di Villamontagna, perché aggregata al Comune di Civezzano, di Montevaccino e Gardolo, perché aggregati al Comune di Meano e di Romagnano, perché distaccato dal Cantone di Trento e assegnato a quello di Rovereto. Alla stessa data Gasparo Crivelli fu incaricato di consegnarli alla regia prefettura, compreso quello di Gardolo e di Povo. Il 23 maggio 1814, in seguito alla costituzione della Nuova Cancelleria del Censo, Gasparo Crivelli, appena nominato nuovo cancelliere, li prese in consegna dal podestà di Trento assieme a quelli dei restanti comuni del Cantone di Trento, che per gli oggetti camerali rimase il territorio di riferimento fino al 1818. Nella lista di consegna compaiono anche i registri di trasporto d'estimo, i summarioni, le petizioni di trasporto e molti alti registri censuari. Altri passaggi significativi si registrano nel 1824 alla cessazione della Cancelleria del Censo, quando i registri furono consegnati al Magistrato politico economico, e al 1849, quando passarono alle Ricevitorie del Censo.
I registri degli estratti tabellari qui conservati, seguirono gli itinerari dei catasti fino al 1824 e poi rimasero in casa di Gasparo Crivelli fino alla sua morte, avvenuta nel febbraio del 1856, quando le sorelle provvidero a consegnarli al Comune di Trento.
Link risorsa: https://archiviostorico.bibcom.trento.it/fonds/1759