Comune di Sardagna, 1923 gennaio 12 - 1926 ottobre 28 (1923 - 1926)

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Stato

Sede: Sardagna

Lo precede: Comune di Sardagna, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 11
Precede: Comune di Trento. Delegazione di Sardagna, 1926 ottobre 29 -

In seguito alla sconfitta dell'Austria nel primo conflitto mondiale, il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919 sancì l'annessione del Trentino all'Italia.
In base al Regio Decreto di data 4.2.1915, n. 148, (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del R. D. di data 11. 1. 1923, n.9, che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano, il comune aveva come organismi il Consiglio, con funzioni deliberative, la Giunta, con funzioni esecutive, il Sindaco, un segretario e un ufficio comunale. Anche nel Comune di Sardagna cominciarono a funzionare i nuovi organi amministrativi.
Le prime elezioni amministrative per il Comune di Sardagna, secondo quanto prescritto dal R.D. 7 ottobre 1921, n.1393 "Norme per l'elettorato amministrativo nei comuni dei territori annessi al regno", furono fissate dall'Ufficio distrettuale politico di Trento il 22 gennaio 1922.
Il primo Consiglio comunale era composto da Fortunato Garduni, Angelo Degasperi, Giuseppe Bontempelli, Giuseppe Degasperi, Nicolò Cadonna, Giuseppe Berloffa, Enrico Degasperi, Augusto Cadonna, Placido Demozzi, Fortunato Degasperi, Lino Degasperi, Vincenzo Degasperi, Andrea Degasperi, Albino Degasperi. Il 31 gennaio 1922 venne eletto quale sindaco Pietro Degasperi, che il mese successivo prestò il giuramento di rito presso l'Ufficio distrettuale politico, mentre la carica di segretario era ricoperta da Bonfiglio Demozzi.
La legge del 4 febbraio 1926 n.237 abolì gli organi rappresentativi locali, facendo passare le loro competenze al delegato del Podestà di Trento. Con R. D. 14 maggio 1926 venne nominato quale Podestà per l'Amministrazione del Comune di Sardagna il conte Arnaldo di Sizzo - Noris, che nominò quali suoi delegati Lino Degasperi, Pietro Sembianti e don Ferruccio Dante.
Con deliberazione del Consiglio Comunale del 25 ottobre 1925, il comune di Sardagna chiese l'aggregazione al comune di Trento; tale provvedimento venne accettato dalla Reale Commissione per la straordinaria amministrazione della provincia di Trento, con i poteri di Consiglio provinciale, con deliberazione di data 22 giugno 1926. Con R. D. 16 settembre 1926, n.1798 il comune di Sardagna (insieme a Cadine, Cognola, Gardolo, Mattarello, Meano, Povo, Romagnano, Ravina e Villazzano) fu aggregato al Comune di Trento mutando la propria condizione giuridica da Comune autonomo a frazione. Il decreto entrò in vigore il 29 ottobre 1926, anche se di fatto le competenze vennero delegate all'ufficiale incaricato con lettera del 13 novembre 1926.
Genericamente, le competenze del comune emergono dall'esame del titolario di cui alla circolare del Ministero dell'Interno n. 17100/2 del 1 marzo 1897, tuttora in vigore, di cui elenchiamo le 15 categorie:
- Categoria I: Amministrazione;
- Categoria II: Opere pie e Beneficenza;
- Categoria III: Polizia urbana e rurale;
- Categoria IV: Sanità e Igiene;
- Categoria V: Finanze;
- Categoria VI: Governo;
- Categoria VII: Grazia, Giustizia e Culto;
- Categoria VIII: Leva e Truppe;
- Categoria IX: Istruzione pubblica;
- Categoria X: Lavori pubblici, poste - telegrafi, telefoni;
- Categoria XI: Agricoltura, industria e commercio;
- Categoria XII: Stato civile, censimento, statistica;
- Categoria XIII: Esteri;
- Categoria XIV: Varie;
- Categoria XV: Sicurezza pubblica.
Il Comune di Sardagna, come risulta dalle deliberazioni del Consiglio comunale prima, e del Podestà poi, negli anni precedenti alla sua aggregazione a Trento si occupò di: approvazione conti preventivi e consuntivi; manutenzione locali scolastici, assunzione insegnanti e acquisto materiale didattico; concessione allacciamento al servizio idrico comunale; manutenzione ordinaria e straordinaria strade comunali, nonché apertura nuove vie di transito sul territorio comunale; aste e vendita dei legnami; locazione delle malghe comunali; approvazione regolamenti per l'esazione delle tasse comunali; appalto del contratto di caccia; rilascio permessi di vendita; calcolo dei prezzi dei dazi di consumo e appalto della sua riscossione; tassazione del bestiame; concessione suolo da fabbrica e cancellazione ipoteche; liquidazione usi civici; cessione terreni comunali e computo sovraimposta complessiva su terreni e fabbricati; questioni riguardanti il salario degli impiegati comunali; concessione permessi di passaggio con reti elettriche e teleferiche; approvazione ruolo unico delle tasse comunali; manutenzione acquedotto e sorveglianza sulla conformità delle infrastrutture alle norme sanitarie.
Spettava inoltre al Comune la nomina dei componenti della Congregazione di Carità di Sardagna; di un sorvegliante per l'impianto elettrico, di un membro della commissione mandamentale per le imposte dirette, l'adesione al Consorzio provinciale per la vigilanza igienica e la nomina di tre membri in seno alla rappresentanza consorziale sanitaria; la nomina di un custode forestale, di una Commissione per l'assegnazione di piante per uso interno, dei commissari elettorali comunali; l'adesione alla Federazione Provinciale Enti Autarchici; l'adesione alla Società Dante Alighieri, all'Unione italiana di Assistenza all'Infanzia, al Patronato Nazionale medico legale per gli infortuni agricoli industriali e per le assicurazioni sociali, al Consorzio per i rimboschimenti. Il Comune stabiliva poi sia la concessione di contributi a varie associazioni, per esempio all'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra e al PNF, sia l'adesione a varie iniziative a livello nazionale. Alle dirette dipendenze del sindaco era poi il Corpo Pompieri volontari, creato in base al decreto prefettizio 9/6/1925 n.28329/III, mentre al Consiglio spettava la decisione di far aderire tale corpo alla rispettiva Federazione e di provvedere alla sua assicurazione. Il Comune poteva poi delegare alcune sue funzioni, come la presentazione di domanda di sussidio per danni alluvionali, affidata all'amministrazione provinciale, o delle pratiche riguardanti i danni di guerra alla Federazione Provinciale Enti Autarchici.
Per i Comuni vi era la possibilità di unirsi in Consorzi fra loro o con la Provincia, per provvedere a particolari servizi ed opere di comune interesse.
Con deliberazione del 30 aprile del 1924 il consiglio comunale di Sardagna stabilì di fondare un consorzio segretarile congiuntamente ai comuni di Romagnano (delibera del Consiglio dell'8 marzo 1924) e Ravina (delibera del Consiglio del 9 agosto 1924). Il Prefetto di Trento, in base al R.D. 30/12/1923 n.2839, diede il nulla osta a tale istituzione il 31 agosto 1924 rimettendo all'assemblea consorziale costituita secondo l'articolo 37 di tale decreto la definizione degli obblighi del segretario verso i singoli comuni e la scelta del luogo in cui lo stesso avrebbe dovuto risiedere. Il 7 settembre del 1924, a quanto risulta dal relativo verbale di Consiglio veniva quindi approvato il nuovo regolamento organico degli impiegati e salariati comunali e venivano nominati tre membri per la costituzione del "Consorzio segretarile Ravina, Romagnano e Sardagna". In data 11 agosto 1925 l'assemblea presieduta da Ermenegaldo Condini procedeva alla nomina quale segretario unico di Adriano Mazzalai, già segretario comunale saltuario con patente dei comuni di Romagnano e Sardagna, che entrò in servizio saltuario per i tre comuni del Consorzio dal primo settembre 1925. Quale sede della segreteria venne scelto il Comune di Ravina, mentre a Gardolo venne organizzata l'esattoria consorziale.
Non si sono trovati riferimenti espliciti riguardanti la cessazione del consorzio, il quale, forse fino agli anni Quaranta, venne rinnovato allo scadere del mandato quadriennale dei rappresentanti (art. 14 del R. D. 30 dicembre 1923 n. 2839), per essere successivamente sciolto a norma dell'art. 18: "i consorzi cessano di pieno diritto per la scadenza del termine della loro durata, o per esaurimento dei fini che ne formano l'oggetto o, se facoltativi, per consenso di tutti gli enti consorziati, espresso mediante atto deliberativo valido dei rispettivi consigli".

Complessi archivistici