Archivio storico del Comune di Trento
Condizione giuridica: pubblico
Macrotipologia: Ente pubblico territoriale
Altre denominazioni:
- Archivio storico del Comune di Trento (altra denominazione principale)
Cenni storico istituzionali:
L’adozione di provvedimenti atti a conservare la documentazione dell’Archivio comunale a fini esplicitamente culturali risale al 1912, anno nel quale l’amministrazione comunale affidò in deposito alla Biblioteca alcuni fondi storici che la Biblioteca stessa aveva già acquisito in deposito e a titolo provvisorio.
A partire dalla seconda metà del XIX secolo, infatti, la carenza di locali aveva indotto l’amministrazione a trasferire parte della propria documentazione in sedi diverse. Così, nel 1852, alcune serie di documenti prodotte tra il 1805 e il 1822 avevano trovato collocazione nei locali posti al terzo piano del Ginnasio liceo di via S. Trinità e nel 1855 erano nuovamente state trasferite nella adiacente e neo istituita Biblioteca comunale. Esse avevano poi seguito gli itinerari della Biblioteca che, nel corso dei secoli XIX e XX, aveva mutato ripetutamente sede. Nel 1876, anno nel quale la sede della Biblioteca era già stata spostata presso palazzo Thun in via Belenzani, vi furono trasferiti anche gli atti della sezione di antico regime (che aveva ormai assunto la denominazione di ‘Archivio consolare’) che fino a tale data era collocata nei locali a piano terreno della Torre civica adiacente all’antico palazzo municipale di via Belenzani.
La disposizione del 1912 trovò esito in un articolo del nuovo statuto della Biblioteca approvato nello stesso anno, il quale, nell’idea di realizzare una sorta di ‘archivio storico’, prevedeva incrementi periodici della documentazione. E che l’intendimento fosse tale lo dimostra la contemporanea nomina del direttore della Biblioteca, Ludovico Oberziner, a direttore dell’Archivio.
Negli anni trenta del Novecento, quando la Biblioteca comunale aveva trovato collocazione presso il palazzo dei Gesuiti in via Roma 55, la documentazione antica continuava ad essere affidata alla Biblioteca a titolo di deposito. Si venne a determinare, pertanto, una linea di demarcazione cronologica abbastanza netta tra i materiali documentari che erano passati in custodia alla Biblioteca (sec. XV-1830) e quelli che rimanevano ancora presso l’Amministrazione (dal 1831 in poi), ovvero presso la sede comunale di palazzo Thun. Questo stato conservativo avrebbe finito per cristallizzarsi nel tempo e soltanto nel 1956 si procedette ad un nuovo ed ultimo versamento, quello degli atti prodotti dal 1831 al 1835. Sul piano della conservazione, a partire da questi anni, si venne a determinare uno scollamento tra Amministrazione e Biblioteca, la quale non rivendicò più la sua funzione di Archivio, se non ribadendo, nel regolamento di Biblioteca, i versamenti già effettuati.
In questa situazione gli spazi di crescita sono rimasti relegati all’archivio di deposito che, assieme al Protocollo generale, ha trovato costante strutturazione nella pianta organica del Comune quale ‘Ufficio archivio’ nell’ambito della Segreteria generale. Su questa base, nel 1992, la Giunta comunale provvedeva ad istituire la ‘Sezione separata d’archivio’, senza peraltro affidare alla medesima gli atti depositati presso la Biblioteca comunale. Pur con questi limiti il provvedimento si è configurato come il preludio necessario per una riconsiderazione unitaria dell’archivio, unitarietà che ha poi preso corpo con il trasferimento delle competenze alla Biblioteca a partire dal 1995. A partire da questa data ha preso avvio la ricostituzione dei fondi archivistici secondo un programma progressivo che ha richiesto anche la collocazione dell’Archivio storico, dapprima nella sede provvisoria di via Maccani e, a partire dal 2002, nella nuova e restaurata sede centrale della Biblioteca presso il palazzo dell’ex collegio dei Gesuiti in via Roma. Nel frattempo è stato possibile riconsiderare gli aspetti organizzativi in un nuovo regolamento d’archivio, approvato nel 1998, e, sul piano più generale di riorganizzazione delle strutture funzionali del Comune, la gestione dell’Archivio storico è stata affidata al Servizio Biblioteca e Archivio storico.
L’archivio storico del comune di Trento è uno dei principali archivi della città di Trento ed in esso sono conservati documenti di fondamentale importanza per la conoscenza della storia, della politica, dell’amministrazione della cultura e dell’economia del territorio afferente alla città medesima nel corso della sua esistenza.
In antico regime, ovvero fino al 1810, il Comune di Trento aveva competenze amministrative, fiscali e talora anche giudiziarie nel territorio della pretura di Trento. Ad esso facevano riferimento la città con i suoi quartieri (S. Maria Maggiore, S. Benedetto, S. Pietro, S. Maria Maddalena, Borgonuovo), le ville immediatamente circostanti (Gardolo, Cognola, Villamontagna, Montevaccino, Mattarello, Romagnano, Ravina e Sardagna) e le 18 comunità esteriori cosiddette di qua e di là dall’Adige (Piné, Fornace, Civezzano, Meano, Albiano, Povo, Vigolo Vattaro, Bosentino, Cadine, Sopramonte, Vigolo Baselga, Baselga, Terlago, Pedegazza, Vezzano, Calavino e Cavedine).
Durante il periodo in cui il Trentino entrò a far parte del Regno d’Italia (1810-1817) il Comune di Trento vide ridursi competenze e territorio, limitato quest’ultimo alla città murata e suoi dintorni, e agli ambiti territoriali dei comuni di Povo, Cognola, Sardagna e Ravina, che di fatto furono soppressi e aggregati alla città.
Durante la Restaurazione (1818-1850) e con il passaggio all’Austria, il Comune di Trento venne affidato all’amministrazione del Magistrato politico economico della città di Trento, un ufficio periferico dello stato austriaco parificato ai Giudizi costituenti il Circolo amministrativo di Trento. Allo stesso Magistrato venne affidato anche il controllo amministrativo sui circostanti comuni di Gardolo, Montevaccino, Cognola, Villamontagna, Martignano, Mattarello, Valsorda, Romagnano, Ravina, Sardagna e Mezzolombardo (quest'ultimo solo fino al 1824, anno in cui fu istituito il giudizio distrettuale di Mezzolombardo).
Dopo le grandi riforme del 1850, anno in cui il Comune di Trento ottenne un proprio statuto, il territorio amministrativo fu limitato a quello catastale, che di fatto era ancora quello Teresiano del 1780. Nel 1855 esso fu rivisto definitivamente.
Nel 1918, con il passaggio del Trentino al Regno d’Italia, la situazione territoriale rimase tale. A partire dal 1° gennaio 1927, nell’ambito del progetto della Grande Trento, il territorio amministrativo fu allargato a quello dei comuni di Meano, Cognola, Povo, Villazzano, Mattarello, Romagnano, Ravina, Sardagna, Sopramonte, Cadine e Gardolo, che furono definitivamente soppressi ed aggregati alla città. Ad essi furono unicamente riconosciute le competenze in materia di Stato civile e Anagrafe. Nel 1968 furono aggregati alla città anche i due comuni di Baselga di Vezzano e di Vigolo Baselga.
Contatti:
- Telefono: 0461 889548 [Sala studio]
- Telefono: 0461 889543 [Franco Cagol]
- Telefono: 0461 889574 [Brunella Brunelli]
- Telefono: 0461 88979 [Roberta Iseppi]
- Telefono: 0461 889575 [Francesca Gianformaggio]
Patrimonio:
Il nucleo centrale della documentazione conservata nell’Archivio storico del Comune di Trento è costituito dai fondi prodotti dall’amministrazione nel corso della propria attività. Attualmente è ripartito in quattro sezioni: Antico Regime (sec. XIV-1810), Ordinamento italico (1810-1817), Ordinamento austriaco (1818-1922), Ordinamento italiano (1922-1969).
A questo nucleo è andato ad aggiungersi, fin dalla metà del XIX secolo, un consistente fondo documentario costituito dagli antichi archivi notarili e giudiziari concentrati a Trento nell’Archivio notarile distrettuale del Dipartimento dell’Alto Adige durante il Regno italico e mai transitati nei tribunali austriaci ottocenteschi. Vi fanno parte gli atti appartenenti all’antico archivio notarile della città di Trento (1595-1810), archivi di singoli notai, l’archivio dell’Almo collegio dei dottori e notai della città di Trento, alcuni archivi giudiziari e notarili della città di Trento prodotti in età bavarese e italica, parte della documentazione giudiziaria un tempo prodotta e conservata dalla Cancelleria aulica del Principato vescovile di Trento.
Nel corso della prima metà del XIX secolo, in seguito a espliciti passaggi di competenze, il Comune di Trento ha acquisito la documentazione prodotta dai Cancellieri del Censo attivi in età italica e nel primissimo periodo di amministrazione austriaca, larga parte della quale è tuttora presente in archivio.
Nei primi anni del Novecento sono confluiti nell’Archivio anche i fondi documentari prodotti dal Consiglio scolastico civico di Trento (1892-1923) e dall’Ufficio comunale del lavoro (1907-1916).
In seguito alla recente riorganizzazione dell’Archivio storico, a partire da metà degli anni Novanta del secolo scorso, l’Archivio storico ha infine recuperato gli archivi dell’Ente comunale di Assistenza, ivi compresa parte della documentazione prodotta negli ultimi anni di attività della Congregazione di carità di Trento, e tutti gli archivi prodotti dai cessati comuni circostanti la città ed aggregati al comune di Trento.
L’Archivio possiede anche una biblioteca giuridica contenente, fra l’altro, le raccolte di leggi austriache del XIX secolo e dei primi anni del seguente e le raccolte di leggi del Regno d’Italia e della seguente Repubblica italiana.
Struttura amministrativa:
L’Archivio storico è una struttura affidata al Servizio Biblioteca e archivio storico del Comune di Trento.
Dirigente: Silvano compostella
Responsabile: Franco Cagol
Collaboratore archivista: Brunella Brunelli
Assistente archivista: Roberta Iseppi
Assistente archivista: Francesca Gianformaggio
Orari e indicazioni per l'accesso ai fondi:
Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì: ore 8.30 – 12.30
Giovedì: ore 8.30 – 18.00
I documenti archivistici conservati nell’Archivio storico sono liberamente consultabili secondo le disposizioni e nei limiti stabiliti dalla normativa nazionale, provinciale e comunale in materia di archivi e sul diritto di accesso ai documenti amministrativi.
Per usufruire dei servizi dell’Archivio è richiesta la compilazione di un “modulo di ammissione”.
Per gli aspetti più specifici delle condizioni di accesso e di uso sia rimanda al “Regolamento della Biblioteca comunale e dell’Archivio storico”, consultabile sul sito web del Comune http://www.comune.trento.it/comune/regolamenti/regolamenti.htm
Sedi
Complessi archivistici
- Cancellerie del censo di Trento (1811 settembre 28 - 1825 gennaio 1)
- Cartografia storica della città di Trento (1814 - 1968)
- Comune di Baselga di Vezzano (1698 - 1968)
- Comune di Gardolo (1695 - 1926)
- Comune di Mattarello (1705 - 1926)
- Comune di Sardagna (1818 - 1926)
- Comune di Villazzano (1864 - 1926)
- Consiglio scolastico civico di Trento (1892 - 1924)
Link risorsa: https://archiviostorico.bibcom.trento.it/custodians/16